mercoledì 24 agosto 2011

BRECK EPIC Stage 6


BrecK Epic: 6° ed ultima tappa.
Alla fine della quinta tappa, solo per qualche minuto, si respirava già l'aria da ultimo giorno di scuola tipico di queste corse, ma tutti sapevamo benissimo che il traguardo finale era ancora abbastanza lontano da non concedersi distrazioni; abbiamo quindi mantenuto la nostra routine dopo tappa che prevede sempre la doccia, un piatto di pasta, relax, briefing e premiazione (per noi fatto quasi nuovo dato che sul podio ci siamo saliti poche volte) seguiti da idromassaggio, cena e nanna.
Il mattino del sesto giorno la concentrazione è massima, ma al via i “cinque” si sprecano ed i volti stanchi sono anche molto sorridenti.
La tappa di oggi dovrebbe essere, per gli organizzatori, una ricompensa delle fatiche della settimana, così hanno messo in programma un percorso che specchia perfettamente le mie preferenze: salite mai estremamente ripide e tecniche, e lunghissimi tratti tecnici in pianura e discesa.
Partiamo come sempre verso i 3\4 del gruppone dato che ormai conosciamo bene il passo nostro e dei nostri compagni di avventura e non avrebbe senso cercare di forzare l'andatura. I primi chilometri scorrono lisci e veloci e guadagniamo quota abbastanza facilmente, poi ci immettiamo su un percorso pianeggiante e scorrevolissimo, creato con il piano ben preciso di far divertire chi lo percorre con piccole curve da prendere a tutta; dopo ancora un po' di singletrack tecnico raggiungiamo la sterratona che ci porterà ai 3450 metri del Boreas Pass, lungo la vecchia ferrovia Denver-Southern, la salita è dolce e si sale spediti; una volta scollinato ci aspetta una discesa tecnica con diversi tranelli costituiti da zone umide ed inattese nascoste dai cespugli; proprio in uno di queste buche, Marco va a terra battendo il fianco destro su un ceppo; un incidente che lo costringerà a stringere i denti per il resto della tappa, ancora molto lunga; la successiva risalita al Boreas Pass ci lancia su un finale fantastico, di quasi 800 metri di dislivello in 15 chilometri tutti da godere..e noi ce li godiamo, senza problemi di classifica dobbiamo solo stare attenti a non farci male o rompere le bici. Marco mi riserva ancora due brividi a pochi metri dal traguardo andando a terra, stavolta senza danni fisici, ancora qualche pedalata e la nostra mitica bandiera appesa ad un albero ci fa capire che siamo arrivati.
Al traguardo oltre ai nostri amici Vanni e Pedro ci aspettano molti altri concorrenti con cui abbiamo condiviso fatica e divertimento, ma soprattutto ci aspettano, con due birre fredde in mano, le coppie che ci precedono in classifica, i team di Breckenridge e Jackson Hole, che vogliono brindare con noi alla gara ed hanno atteso al traguardo più di pochi minuti.....
Concludiamo così, con autentica commozione, la nostra esperienza americana in un evento scelto quasi per caso e rivelatosi come un vero punto di svolta della nostra lunga storia di bikers.

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