mercoledì 24 agosto 2011

BRECK EPIC info logistiche

LOCATION:
La Breck Epic è una gara a tappe di sei giorni che si svolge, con partenza ed arrivo di ogni tappa, a Breckenridge, 1 ora e mezza di auto a ovest di Denver; questo aspetto "sedentario" rappresenta una peculiarità tra le corse a tappe, da una parte è fantasticamente comodo piazzarsi in un posto, magari con famiglia ed amici, fare conoscenza con i cordialissimi locals, trovare un buon meccanico per la bici tra le dozzine di negozi di mtb; dall'altra toglie il fascino dell'avventura di spostarsi da una parte all'altra che ho vissuto soprattutto alla TRANSROCKIES, dove i campi erano in mezzo a sperdute foreste canadesi e l'itinerario era un salto nel vuoto e nell'incognito ad ogni tappa.
A Breckenridge si può alloggiare in appartamento o "cabin", essendo un'importante località di sci, in estate ci sono molte case vuote; la cittadina è graziosa, pulita, un piccolo gioiello del turismo, ma non aspettatevi nasi all'insù e prezzi da Cortina o Curma, la gente è schietta, attiva e si mangia con 10\15 euro, una birra sui 2 € etc.
E' anche possibile usufruire del pacchetto "campeggio" soggiornando in tenda ed utilizzando il servizio mensa, bagni, docce della BE.

Questa "stanzialità" è l'unico aspetto che secondo me potrebbe scoraggiare i più avventurosi dal partecipare alla Breck Epic, il resto è pura poesia!

PERCORSI:
Iniziamo dai percorsi: il nostro problema adesso è trovare la voglia di uscire in mtb sui nostri miseri sterrati....La rete di singletrack appositamente creati per la mtb è infinita e gli organizzatori non hanno fatto altro che unirli in sei giri diversi per tutti i gusti: due tapponi alpini, uno scorrevole e tre a denti di sega\ammazzacristiani, tutti contraddistinti da una percentuale altissima (60\70%) di singletrack largo due spanne, con curve rialzate, ponticelli, dossi, giardini rocciosi, radici, il tutto quasi sempre percorribile nei due sensi, quindi con pendenze umane, che allungano il divertimento in discesa e rendono fattibili le salite. Poche balle; qui è nata la MTB e qui sono avanti di un bel pò.

RISTORI:
L'organizzazione predispone 4 ristori per tappa con acqua, sali, frutta, snack, coca cola e persino gelato (concessione del grande JJ, addetto al ristoro finale, in onore degli italiani), per ogni ristoro si può avere una borsa con pezzi di ricambio e vestiario, basta affidarle all'apposito servizio prima del via.

AMBIENTE:
personalmente non ero mai andato in bici oltre i 3000 metri, alla BE invece è un fatto normale e quotidiano, essendo il via a 2900! Consigliamo un periodo di almeno tre giorni di acclimatamento prima della gara, in rete ci sono decine di siti che spiegano come fronteggiare la quota, noi abbiamo bevuto molta acqua ed è bastato; la natura delle Rockies in questa zona è "rocciosa", ci sono molti animali liberi, soprattutto scoiattoli che attraversano di continuo il percorso, poi cervi, lupi, volpi...

PERSONE:
Il capitolo più affascinante, che è difficile da raccontare: qui è un altro mondo! La solidarietà, la gentilezza e lo spirito di gruppo che abbiamo trovato qui non si è mai visto altrove; anche la capacità di guidare una bici qui è stupefacente; non aspettatevi gli ingorghi da imbranati delle nostre gran fondo, nessuno si tira indietro e chi non ce la fa si leva da mezzo al volo.

ATTREZZATURA:
La maggior parte usava full da 29" su tutte la Specialized Epic, poi full 26", front 29" (Niner Carbon) nessuna front 26"; quasi metà del gruppo non usava il camelback (ma a volte bere dalla borraccia non era facile); il clima è molto buono e secco, si parte in manicotti, ma a 3800 un temporale può essere neve, quindi sempre giubbino in tasca è raccomandato.

BRECK EPIC Stage 6


BrecK Epic: 6° ed ultima tappa.
Alla fine della quinta tappa, solo per qualche minuto, si respirava già l'aria da ultimo giorno di scuola tipico di queste corse, ma tutti sapevamo benissimo che il traguardo finale era ancora abbastanza lontano da non concedersi distrazioni; abbiamo quindi mantenuto la nostra routine dopo tappa che prevede sempre la doccia, un piatto di pasta, relax, briefing e premiazione (per noi fatto quasi nuovo dato che sul podio ci siamo saliti poche volte) seguiti da idromassaggio, cena e nanna.
Il mattino del sesto giorno la concentrazione è massima, ma al via i “cinque” si sprecano ed i volti stanchi sono anche molto sorridenti.
La tappa di oggi dovrebbe essere, per gli organizzatori, una ricompensa delle fatiche della settimana, così hanno messo in programma un percorso che specchia perfettamente le mie preferenze: salite mai estremamente ripide e tecniche, e lunghissimi tratti tecnici in pianura e discesa.
Partiamo come sempre verso i 3\4 del gruppone dato che ormai conosciamo bene il passo nostro e dei nostri compagni di avventura e non avrebbe senso cercare di forzare l'andatura. I primi chilometri scorrono lisci e veloci e guadagniamo quota abbastanza facilmente, poi ci immettiamo su un percorso pianeggiante e scorrevolissimo, creato con il piano ben preciso di far divertire chi lo percorre con piccole curve da prendere a tutta; dopo ancora un po' di singletrack tecnico raggiungiamo la sterratona che ci porterà ai 3450 metri del Boreas Pass, lungo la vecchia ferrovia Denver-Southern, la salita è dolce e si sale spediti; una volta scollinato ci aspetta una discesa tecnica con diversi tranelli costituiti da zone umide ed inattese nascoste dai cespugli; proprio in uno di queste buche, Marco va a terra battendo il fianco destro su un ceppo; un incidente che lo costringerà a stringere i denti per il resto della tappa, ancora molto lunga; la successiva risalita al Boreas Pass ci lancia su un finale fantastico, di quasi 800 metri di dislivello in 15 chilometri tutti da godere..e noi ce li godiamo, senza problemi di classifica dobbiamo solo stare attenti a non farci male o rompere le bici. Marco mi riserva ancora due brividi a pochi metri dal traguardo andando a terra, stavolta senza danni fisici, ancora qualche pedalata e la nostra mitica bandiera appesa ad un albero ci fa capire che siamo arrivati.
Al traguardo oltre ai nostri amici Vanni e Pedro ci aspettano molti altri concorrenti con cui abbiamo condiviso fatica e divertimento, ma soprattutto ci aspettano, con due birre fredde in mano, le coppie che ci precedono in classifica, i team di Breckenridge e Jackson Hole, che vogliono brindare con noi alla gara ed hanno atteso al traguardo più di pochi minuti.....
Concludiamo così, con autentica commozione, la nostra esperienza americana in un evento scelto quasi per caso e rivelatosi come un vero punto di svolta della nostra lunga storia di bikers.

venerdì 19 agosto 2011

BRECK EPIC 2011 stage 4 e 5


La quarta tappa “Aqueduct loop” è stata per me un piccolo calvario, mentre lo Zano era nella forma dei giorni migliori; al pronti-via abbiamo attaccato una salita a zig zag molto ripida dall'eloquente nome di Vomit Hill, già ai primi chilometri la fatica era molto superiore agli altri giorno e persino in discesa non avevo la solita fluidità e sicurezza; insomma per tutta la tappa (finora la più dura della Breck Epic) non ho fatto che trascinarmi sulle tracce del mio pard che saliva le varie Vomit Hill distribuite sui 67 chilometri del tracciato come se fosse ad una scampagnata.
Il percorso era qusi tutto tracciato su singletrack non estremamente tecnici ma cattivi con continue salite e discese tra i 2800 ed i 3100 metri di quota; vista la vicinanza con Breckenridge e Frisco, c'era molta gente a fare il tifo con grandissimo calore; un episodio curioso: ad un certo punto, mentre mi trascino su una salita, mi arriva a ruota un fustacchione in singlespeed e mi chiede se sono italiano, io, col poco fiato che ho in corpo, rispondo di si, al che il tipo, continuando a pedalare la sua bici ad una marcia su una salita impossible, inizia a raccontarmi delle sue vacanze italiane ed a chiedere consigli sulle donne, non so cosa avrà inteso dai miei monosillabi in espirazione, ma ho cercato di spiegargli che non me ne intendo molto, una provvidenziale discesa arriva in mio soccorso, lo stacco e posso continuare la mia espiazione senza distrazioni.
Per fortuna dopo sei ore e mezza raggiungiamo l'arrivo, nella miniera “Country Boy”, nonostante la giornata no abbiamo incrementato il nostro vantaggio sui quarti in classifa ed anche stasera saliremo sul podio di tappa.


Tappa numero 5, Wheeler Pass; è molto temuta dai concorrenti, anche Mike Mac, nella descrizione al briefing ne parla come di uno spauracchio; il motivo è semplice, si sale a 4000 metri di quota con una salita continua di 1200 metri di dislivello; personalmente le salite lunghe e continue sono le mie preferite (il male minore, diciamo) e la quota non mi affligge troppo.
Partiamo concentrati e tranquilli, il passo è regolare ed i primi 700 metri di dislivello li guadagniamo su una bella sterrata, poi un po' di sentiero pedalabile ed infine la spinta al Wheeler Pass: come sempre il serpente di persone che precede e segue è uno spettacolo, superiamo molte persone lentissime per la quota; alla cima un panorama stupendo che abbraccia il Lago Dillon, il Loveland Pass, Frisco ed ovviamente, Breckenridge; la discesa che ci farà perdere 800 metri è una vera rogna: ripida, con fondo sabbioso e rocce mobili appuntite, in alcuni punti anche veramente esposta, insomma il divertimento è rimandato, qui si deve stare attenti e basta, al fondo ci immettiamo su una pista ciclabile (l'unico tratto asfaltato in cinque tappe) di dieci chilometri, buona per tirare il fiato e nutrirsi; a Frisco dobbiamo pedalare ancora per 16 chilometri di singletrack bellissimo lungo un ruscello con salitelle tecniche ma mai lunghe, ponti in legno, tratti rocciosi, radici, toboga...una libidine che non fa sentire la stanchezza, quasi.
L'arrivo a Breckenridge è posto oggi sulle piste di sci, dove l'addetto al ristoro finale, il maestro di sci JJ ci fa trovare addirittura il gelato, come promesso ieri; oggi siamo andati molto bene e ci siamo goduti il percorso, io poi mi sono sentito davvero bene, anche perchè ho ritrovato la coccinella che Michele mi ha regalato.
Eccoci ai quasi 4000 metri del Wheeler Pass

mercoledì 17 agosto 2011

BRECK EPIC 2011 stage3 Guyot Loop

Terza tappa della Breck Epic MTB Stage Race, da Breckenridge, Colorado.
Un'altra esaltante giornata qui negli USA
Nell tappa di oggi abbiamo valicato per ben due volte il Continental Divide, lo spartiacque continentale, ad oltre 3600 metri di quota; prima e dopo il giro intorno al Monte Guyot, di circa 4000 metri, il programma prevedeva i fantastici sentieri ad Est di Breckenridge; poi, dopo circa 20 chilometri iniziava la  lunga salita verso il French Pass, finalmente una salita in stile "alpino" pendenza umana e regolare e finale a spinta per tutti; dal passo al 2° punto di ristoro ho goduto della più bella discesa della mia lunga carriera (notare che io sono contrario per principio a certe classifiche, ma questa ci stà) il Colorado Trail nel tratto dal passo al Middle Fork: descrivere non si può, ma c'era tutto quello che può fare felice e regalare scariche di adrenalina ad un biker stagionato.
A dire il vero tutta la tappa è stata molto bella, ma questa discesa davvero sarà difficile da scordare.

Il nostro team oggi si è comportato ancora molto bene, abbiamo pedalato con giudizio in salita (ah ah) e con la voglia di divertirci in discesa, dove riusciamo a guadagnare sempre molte posizioni, cerchiamo di tenere un passo umano, avendo presente che il nostro obiettivo è guadagnare la borchia dei finisher.

Per dare un pò di pepe ad una giornata dura ma senza colpi di scena, a due chilomteri dalla conclusione strappo la catena, decidiamo che è meglio se continuo di corsa per non perdere tempo a riparare, sai mai che i 207 siano vicini, per fortuna c'è più discesa che salita ed in pochi minuti tagliamo il traguardo; 6 ore e 20 per oltre 2400 metri di dislivello e 61 chilometri tuttopepe.
anche oggi siamo sul podio in terza posizione nella 80+team


martedì 16 agosto 2011

BRECK EPIC 2011 stage2

Seconda tappa della Breck Epic: 65 chilometri e 2000 metri da salire; al via pacche e saluti da un sacco di gente: è bastato un giorno per farci conoscere (in senso positivo), infatti lungo il percorso siamo ligi nel seguire l'etichetta che prevede di scambiare un piccolo saluto con tutti, di informarsi su eventuali problemi e soprattutto a dimostrare che siamo ben capaci di andare in mountain bike (il nostro soprannome "italian rockets", è riferito ovviamente alle discese).
Solito avvio su strada, poi strada sterrata larga e poco ripida che immette su un bellissimo singletrack; per le restanti 5 ore saremo costantemente impegnati su percorsi da sogno, immersi in immense pinete e disegnati apposta per la bici, con lunghi tratti pianeggianti, salite da 2\300 metri di dislivello e discese analoghe; all'inizio lo Zano soffre ancora lo sforzo di ieri, ma dopo un paio d'ore ritrova il suo smalto e si diverte di chiudere a zero tutte le salite più ripide e complesse, mentre gli altri, me compreso, si affidano alla pratica dell'"hike a bike"; dal quarantesimo chilometro in poi le salite particolarmente ripide ed il sole a picco mi disturbano alquanto, ma non ci sono alternative allo stringere i denti e continuare.
Finalmente dopo l'ennesimo scollinamento attacchiamo il sentiero finale: un toboga che finisce proprio all'arrivo; abbiamo percorso 4 chilometri e 400 metri di dislivello  in più di ieri, con un tempo superiore di solo 5 minuti; oggi abbiamo pedalato bene, ci siamo divertiti ed abbiamo sofferto quanto basta, ma aabbiamo rifilato 45 minuti di distaccco ai nostri avversari per il terzo posto; anche stasera saliamo sul podio di tappa e di classifica generale

lunedì 15 agosto 2011

BRECK EPIC 2011 stage1

8:10: scortati dalla classica macchina della polizia con albero di Natale sul tetto la prima tappa parte in perfetto orario, siamo circa duecento, la maggior parte dei concorrenti è del Colorado, poi ci sono Canadesi, Costaricani, Belgi e noi, che per l'occasione sfoggiamo un fantastico completo biancorosa molto italiano (ed ammirato).
La tappa di oggi è 64 chilometri e presenta circa 1900 metri di dislivello da scalare; la partenza è su strada asfaltata per un paio di chilometri, non vedremo più asfalto per tutto il giorno...
Raccontare nel dettaglio la tappa è impossibile, il percorso è talmente tortuoso ed arzigogolato che non sarebbe possibile fare una descrizione accurata; è un'alternanza di salite e discese tra i 3000 ed i 3500 metri di quota; all'inizio, nonostante un paio di giorni di acclimatamento, soffriamo davvero tanto, cerchiamo di salire regolari senza strappi, nei rari casi in cui dobbiamo forzare un po' per superare tratti particolarmente tecnici la quota si fa sentire; salite e discese si alternano regolarmente in un indescrivibile successione di difficoltà, il terreno è roccioso con tratti strettissimi, altri larghi ma ripidi e totalmente rovinati dall'acqua; le rocce sono appuntite e di dimensioni abbastanza preoccupanti, che qui chiamano “baby heads”; molti concorrenti sentono la quota più di noi e devono fermarsi a prendere fiato; noi godiamo degli spettacolari singletracks quasi pianeggianti che corrono lungo i fianchi delle montagne seguendo le linee di livello o che scendono con millle tornanti trtasformando cento metri di dislivello in tre chilometri di puro godimento; i ristori sono molto ben forniti, in più i nostri angeli custodi Pedro e Vanni forniscono un supporto extra davvero notevole.
Verso il chilometro 35 abbiamo un piccolo inconveniente: lo Zano, che mi segue in discesa, non vede una svolta e si fa un'escursione extra; i concorrenti che ci seguivano non l'hanno visto e con questa certezza mi avvio con calma al secondo ristoro, decido che, vista la sua superiorità in salita mi conviene guadagnare tempo ed aspettarlo quando lui non dovrà aspettare me...
In totale ha perso circa quindici minuti, sufficienti ai nostri concorrenti per il terzo posto per superarci e guadagnare un po', sulla salita finale, l'unica scorrevole della giornata, salgo tranquillo voltandomi spesso per vedere se il mio socio, che sta inseguendo come un pazzo, compare all'orizzonte, finalmente alla cima della salita ci riuniamo e ci lanciamo all'inseguimento lungo un falsopiano boscoso adattissimo al mio passo, proprio all'inizio del singletrack finale raggiungiamo e superiamo la coppia, nei successivi dieci minuti riusciamo ad infliggerne quattro di distacco, grazie ad un tracciato in discesa molto tecnico che finisce proprio sulla linea del traguardo; il nostro tempo è di 5 ore e 5o minuti, quasi il doppio del vincitore di tappa; ma come dice Pedro “noi facciamo un altro genere”.
non metto foto perchè la connessione è scarsa

BRECK EPIC 2011 ci siamo!

Finalmente siamo alle operazioni finali; l'organizzazione è tipicamente americana: spartana, senza tanti fronzoli, ma efficace e cordiale; siccome la gara si svolgerà sempre nella stessa località, è stato stabilito un quartier generale con tendone mensa, bagni, camper della Shimano e degli altri sponsor, ampi parcheggi e tutto quello che serve: ognuno sa cosa deve fare e tutti sono cortesi e pronti ad aiutare; l'opposto di cosa succede da noi, dove abbondano i gonfiabili ma scarseggiano altre qualità..
Il Deus ex machina è Mike Mc Cormack, che ha un'oratoria incredibile e riesce a creare interesse e divertimento nelle noiosissime operazioni di briefing; a tutti i concorrenti viene assegnato un ricco pacco gara ed il numero per la bici, l'operazione dura cinque minuti.

Nel pacco gara: T shirt, maglia tecnica, 6 gel hammer, aminoacidi hammer, lubrificante, multi tool fighissimo della blackburn, 2 borse tipo shoppers per depositare ricambi ai punti di ristoro.

domenica 14 agosto 2011

LEADVILLE 100

La Leadville 100 è una maratona in mountain bike di 160 kilometri che vede al via ogni anno i più forti bikers americani, e non solo (bikers) per dirne una Lance Armstrong è un abituè degli ultimi anni; questa mattina, in attesa della nostra gara (che parte domani) ci siamo diretti a Leadville, una cittadina mineraria non certo impressionante per il tessuto urbanistico, ma sperduta su un fantastico altopiano a quasi 3000 metri di quota; al nostro arrivo la città è deserta in quanto la gara è partita da qualche ora, un paramedico ci spiega come raggiungere un punto panoramico.
Dopo venti minuti raggiungiamo il 3° checkpoint dove un'impressionante colonna di auto parcheggiate ai lati della strada ci segnala che siamo arrivati; il pubblico è sparpagliato lungo il percorso sui due lati a perdita d'occhio, ovviamente attrezzato di gazebo, sdraio, ombrelloni e si mescola senza problemi ai team ufficiali, c'è veramente di tutto, dai bambini ai tifosi esperti alle famiglie in gita, la Leadville è un evento che va ben oltre il significato sportivo.
Ci sono 1900 partecipanti, dagli amatori con abbondante pancetta ai pro di livello mondiale: al nostro punto di osservazione mancano 40 miglia per i più forti e 60 per quelli indietro, com'è possibile? ....forse questo è l'aspetto più sconvolgente della Leadville 100: il percorso è praticamente un'andata e ritorno sullo stesso sentiero, anche abbastanza stretto in certi punti.


sabato 13 agosto 2011

BRECK EPIC 2011 pronti!


Giovedi 12 agosto:
Secondo giorno a Breckenridge: grazie ai consigli dei nostri amici “coloradiani” ci adattiamo bene ai 2850 metri di quota, la notte possiamo dormire e non risentiamo dei sintomi tipici della quota inusuale per noi.
La giornata inizia con una bella sorpresa: il nostro Pedro ha deciso di comprare una bicicletta, così tutti insieme ci lanciamo in uno shopping sfrenato per vestirlo e calzarlo come si deve, grazie ai saldi di fine stagione ed all'euro forte, la spesa è poco più della metà di quella che sarebbe stata in Italia.

Dopo lo shopping possiamo dedicarci ad una seduta di allenamento: ieri ci siamo fermati a 3000 metri di quota percorrendo 21 kilometri di splendidi sentieri senza particolari patemi, se non la mancanza di ossigeno che praticamente raddoppia la sensazione di pendenza, in pratica se sali al 5% ti sembra di essere al 10% e così via; la rete di sentieri è molto estesa ma, per precise scelte di conservazione ambientale, la segnaletica è molto ridotta, le mappe in vendita ovunque sono molto precise e di facile utilizzo; decidiamo di esplorare una zona ad Est del nostro campeggio, è venerdi e anche qui è ferragosto, quasi tutte le auto hanno una o più bici sul tetto e decine di ciclisti di ogni tipo si lanciano sulle ciclabili ed i sentieri della Summit Country (così si chiama la zona); il sentiero di oggi è più selvaggio ed anche la salita è bella ripida, raggiungiamo i 3100 metri con il fiato corto, ma la discesa che segue i ricompensa della fatica: a tratti scorrevoli e divertenti si alternano sezioni molto pietrose con terreno sabbioso tipo Liguria.

La giornata si conclude con una serata barbecue dai miei amici Shelley e Milton, che vivono qui vicino in una bellissima casa vista lago: qui il barbecue è la massima espressione gastronomica e Milton è un cuoco serio, con tanto di cronometro per i tempi di cottura: ottimo!

Ormai la nostra Breck Epic è alle porte, mancano le operazioni di routine, i tocchi finali alle bici e per sei giorni si balla.

venerdì 12 agosto 2011

BRECK EPIC 2011 Il Viaggio

Martedi 9 Agosto:
ritrovo dallo Zano alle 8, il grande Tonino viene a salutarci apposta da Cortemilia, Luciana, Andrea, Francesca, Seba e Rufus  sono lì, sorridenti ed eccitati quasi più di noi, purtroppo Cippa* non ce l'ha fatta.
Da Acqui a Malpensa con la Golf del Pive: in tre con i bagagli e due bici si viaggia bene, poco traffico ed operazioni veloci, soliti casini con la ragazza al check in che ci fa pagare 45 euro per le bici, sul sito della British Airways sembrerebbe gratuito, vedremo al ritorno; volo per Londra abbastanza veloce; tre ore di attesa al Terminal 5, pranzo abbastanza scrauso ad una specie  di ristorante orientale, imbarco sul volo per Denver regolarissimo, poi la decina di ore di volo in economy class sono una vera palla, cerchiamo di stare svegli per adeguarci alle 8 ore di differenza ma i film sono proprio penosi (Io ho visto una specie di fantascientifico in cui gli alieni invadono la terra ed i marines li sconfiggono e "Thor" che è veramente palloso).
All'arrivo a Denver siamo come sempre sorpresi da come in Nord America gli spazi siano estremammente dilatati, in pratica ci sono praterie a perdita d'occhio ed una pista d'atterraggio nel mezzo del nulla, la città sorge lontana e sembra il miraggio di un'oasi dove i grattacieli sono le alte palme.
Dopo una bella bistecca passiamo la notte al Country Inn, un albergo economico ma confortevole e pulito vicino all'aeroporto.

Mercoledi 10 Agosto:
siamo svegli molto presto e riusciamo a fare colazione in tranquillità, in breve la sala si riempie ed abbiamo l'opportunità di conoscere i gusti gastronomici degli americani, è popolarissima la gauffre belga,  che un tipo farcisce con uova fritte, panna montata dolce e bacon....
Abbiamo una macchinettta prenotata alla Budget e dopo le necessarie operazioni possiamo dirigerci verso Golden, Pedro alla guida esercita la sua proverbiale calma ed in breve arriviamo alla graziosa cittadina che si può considerare la porta delle Rockies; qui tappa turistica d'obbligo è la tomba di Buffalo Bill, posizionata sulla cima di una collina spettacolare; dal mio punto di vista non è che mi senta davanti ad un eroe, ma fumetti, film e canzoni hanno creato una sorta di personaggio parallelo che mi piace incontrare.

Da Golden a Breckenridge la I70 è molto scorrevole, dopo un tunnel si apre lo splendido paesaggio di montagne dolci coperte di abeti fino ad olre 3000 metri, fiumi e laghi; il nostro "cabin" si trova alle porte della cittadina in un parco per roulotte in riva al Blue River; lo chalet è piccolo, ma confortevole, ha una bella cucina un bagno un patio e due barbecue, non possiamo chiedere di meglio, per il prezzo...

Aprendo le sacche delle bici scopriamo che abbiamo lasciato a casa una catena e che un disco dei freni è piegato, domani faremo conoscenza con i meccanici, dopo una cenetta a tre, ci stendiamo ancora vittime del fuso...

Giovedi 11 agosto:

finalmente le bici sono a posto, sono bastati un paio di attrezzi presi in prestito da Avalanche Sports, ora possiamo sgranchirci le gambe sugli splendidi singletracks locali; andiamo a caso sotto dei nuvoloni neri, cercando di non allontanarci troppo da casa, ma qui sembra che ovunque si caschi bene; facciamo il "Discovery Ridge trail" ed un pezzo del "Colorado" trail e capiamo due cose: la prima è che andare in mtb a 3000 metri è abbastanza faticoso, la seconda è che abbiamo certamente ridefinito il nostro concetto di percorso per mountain bike, cercheremo di spiegarci meglio in altri posts, ma diciamo che torneremo a casa un po viziati...





*il canarino

lunedì 17 gennaio 2011

mercoledì 12 gennaio 2011

Com'è finita?


A grande richiesta il ricordo della Transcarpazia 2010



Giovedi 12 Agosto 2010, caricato il furgone di bici, cibo, sciamano (la bravissima massaggiatrice Gloria) e team manager Pedro, si parte: 1300 km con sosta notturna nei pressi di Vienna; il 13 a mezzogiorno siamo ad Ustron, un misto tra località termale e stazione sciistica, nonostante i 350 metri SLM, ci sono molti impianti di risalita, si vede che d'inverno fa freddo davvero..
Esplorando la città vediamo diversi manifesti che promuovono la mtb, sopra tutti un curioso trofeo di mtb in salita su asfalto con gomme slick (potete immaginare peggior piacere perverso?) solo un'esile traccia della partenza della Transcarpatia.

Il 14 facciamo una sgambata fino alla cima di una delle montagnette (circa 800\900 Mt) e, dopo una pasta come si deve, cerchiamo l'hotel base della gara: alle 14 è ancora tutto in alto mare, finalmente verso sera si può ritirare il numero, il chip, il pacchetto gara e le mappe del percorso.
Alle 19 c'è il briefing in inglese, tenuto da una ragazzina sui 18 anni molto timida che non sa nulla della corsa e deve di continuo fare riferimento agli organizzatori polacchi, dopo alcune ovvietà iniziano le domande ed apprendiamo che ci sarà ogni giorno un solo rifornimento di acqua e viveri, un meccanico (che in realtà non si vedrà mai) ed altre amenità, ad un certo punto chiedo di che colore sono i cartelli del percorso: la risposta mi lascia sbalordito: non ci sono segnali, le mappe bastano perchè il percorso è già tutto segnalato dagli escursionisti, se vogliamo possiamo anche avere una traccia GPS! Fantastico avevo sempre desiderato fare dell'orienteering, ma iniziare a1300 km da casa con una gara di sette tappe mi sembra ambizioso. Eppure avevo letto bene il regolamento e si accennava solo al fatto che "saranno date delle mappe" esattamente come in tutte le altre gare a tappe cui ho preso parte...Dopo vani tentativi di caricare la traccia sul 305 del mio socio, la notte passa tranquilla ed il 15 ci prepariamo al via.

Ha piovuto molto ed il cielo è nerissimo, ci avviamo al via su una strada in discesa, dopo due minuti sento un grido dietro, non faccio in tempo a girarmi che il mio pard è già risalito in sella: l'asfalto polacco da bagnato è peggio del ghiaccio, ci facciamo una risata e raggiungiamo la piazza di Ustron.
Un arco ci indica che quello è il via, lo speaker annuncia qualcosa in polacco e, accompagnati dal suono dei bonghi di quattro emo\punkabbestia\afro iniziamo la corsa; per oggi il menù prevede 82 km e 3100 metri di dislivello.
Si inizia su asfalto per circa 5 km al 10%, finita la strada siamo ai piedi di una seggiovia e si risale a spinta verso la cima del monte, inizia a piovere forte, moltissimi fulmini si abbattono ad una sella sulla nostra sinistra, il mio socio ha noie al cambio, piegato nella caduta del mattino, io, più scarso in salita, inizio l'arrampicata da solo scoprendo con raccapriccio che la sella dei fulmini è sul nostro tracciato, ho appena letto da qualche parte che la terra frigge quando riceve un fulmine e sto all'erta, non mi sono mai sentito così stupido nel mettere in gioco la mia vita, il cielo è illuminato costantemente e l'aria odora di metallo, alla cima degli impianti i fulmini danno tregua e solo la pioggia cade costante, il mio socio non arriva, passano decine di concorrenti finchè qualcuno mi avverte che è ancora in panne a solo pochi metri da me, sistemiamo il cambio, risucchiato dalla ruota ma ancora servibile fino al 32 e ci lanciamo in discesa lungo il torrente-pista; dopo un paio di kilometri le rocce bagnate sono davvero troppo grosse e perdo il controllo, cado su un fianco e immediatamente mi accorgo che la caviglia destra ha un problema: il vissuto rugbistico mi viene in aiuto, stringo scarpa e denti e continuiamo di buon umore, continua a piovere ma non fa freddo; fino a questo punto non è stato necessario usare la mappa, bastava seguire gli altri concorrenti; decidiamo di dare un'occhiata e capiamo bene dove siamo e dove svoltare, i segni escursionistici non ci sono, ma azzecchiamo bene la strada; ad un certo punto incappiamo in una coppia di austriaci con tanto di GPS cartografico che ci offrono collaborazione, accettiamo senza sapere che è forse il nostro errore più grande, con loro, affidati al gps e perdendo di vista la mappa (progressivamente più zuppa) perdiamo il senso della posizione in gara e li seguiamo anche in diversi viaggi a vuoto lungo false tracce, dopo 4 ore di gara abbiamo fatto 40 km, la media è bassa, ma ci sta, il tracciato non è malaccio, non c'è molto asfalto, ma vuoi per la pioggia, vuoi per la ripidezza, almeno la metà delle salite si fanno a piedi ai 3\4 kmh.
tra il km 45 e 55 succede qualcosa di strano, la navigazione diventa complicata, concorrenti si incrociano e si vedono sopra e sotto di noi, in tutte le direzioni, è un casino: alle 4 del pomeriggio abbiamo fatto 62 km e 3000 metri di dislivello, sotto una pioggia costante fermiamo un'auto e chiediamo lumi per una località vicina al checkpoint 5: Kolonia, mancano 10 kilometri, lasciamo gli austriaci al loro destino e prendiamo una strada forestale in salita, finalmente siamo a Kolonia, consultiamo la mappa e decidiamo di risalire una valle per arrivare in tempo al checkpoint 5, all'inizio la strada è pedalabile, poi via via si stringe fino a diventare tutt'uno col torrente, gli ultimi 200 metri di dislivello li risaliamo con le bici in spalla nel greto del torrente in piena, sbuchiamo in un bosco e dopo, un interminabile traverso tra i rovi e lamponi selvatici, ci innestiamo sul tracciato originale, ma non c'è traccia dei checkpoint, decidiamo di proseguire anche perchè non ci sono scelte; è quasi il tramonto e siamo a 1200 metri in una zona disabitata; dopo qualche kilometro di bel singletrack Marco fora, ma la valvola del tubeless, troppo stretta con le pinze non vuole svitarsi, scivola, è ingrippata, proviamo in tutti i modi, ma non c'è verso; ci rassegniamo a proseguire a piedi, scende il buio, siamo chissà dove e chissà quanto ci manca per arrivare, ma stiamo bene, gli amici sono avvisati via cellulare e siamo tranquilli.
Alle 21 sbuchiamo ad un colle ci sono case e baite ed un rifugio con la luce accesa, chiediamo informazioni, ci fanno capire che mancano ancora molti chilometri lungo il sentiero per terminare la tappa e ci consigliano di raggiungere l'asfalto e di li chiamare i nostri amici, ci imprestano una frontale e finalmente, alle 22 siamo a Kolonia, di nuovo..., chiamiamo Pedro, che ci chiede, a nome degli organizzatori, se per caso con noi ci sono altri concorrenti, mancano più di dieci persone all'appello, molti concorrenti dopo il checkpoint 4 hanno optato per il percorso breve, finalmente, alle 22 e 40 arriva il nostro mezzo che ci riporta all'albergo; ora la caviglia può farmi male davvero.
Morale, siamo ovviamente fuori gara ma vogliamo cercare di capire meglio perchè succedono certe cose e restiamo un giorno a seguire la corsa: il disastro organizzativo è totale, non ci sono staffette, il personale è scarsissimo, saranno dieci persone in tutto; non ci fidiamo di partecipare ad altre tappe per perderci nuovamente; all'arrivo della tappa due scopriamo che la tappa 1 era di oltre 100 km, anzichè 80 e che la 2 è 85 invece di 60.
Il nostro dubbio è che i percorsi siano stati designati da casa, al computer o sulla mappa e dati in pasto ai concorrenti; la mancanza totale di rispetto per la nostra integrità fisica, l'irresponsabilità totale degli organizzatori sono sbalorditive; non andate alla Transcarpatia!
Bisogna dire che i posti sono belli, i prezzi bassi e che la gara MTB Challenge, da noi corsa in Polonia nel 2007 è organizzata molto bene!
W la Polonia

giovedì 6 gennaio 2011

MOUNTAIN BIKE Stage Races in the World

Legenda: FATTA\DONE PROSSIMA\NEXT DA FARE\TO DO
24-gen-11 --- Cile- Trans Andes Challenge-480-16.500-T- www.transandeschallenge.com
23-feb-11 --- Nuova Zelanda Alpine Epic-243-6.500-T-- www.alpineepic.co.nz
13-mar-11--- Marocco http://www.bikertrophy.com/ Marocco
27-mar-11 --- Sud Africa-Ceres-ZA-Cape Epic-743-16.650-T www.cape-epic.com
29-Apr-11--- Portugal, Trans Portugal 1150-? www.trans-portugal.com
8-mag-11 --- Emilia Romagna-Riolo Rally di Romagna MTB-300-11.000-T www.rallydiromagnamtb.it
9-mag-11 --- Marocco Nissan Titan Desert www.titandesert.es
18-Mag-11---Sud Africa Sani to Sea www.sani2c.co.za
29-Mag-11---USA-Transylvania Epic- www.transsylvaniaepic.com
2- Jun -11 --- Francia-St. Nazaire le Desert- www.raid-vtt.fr
4-giu-11 --- Germania-Garmisch-D-Trans Germany-250-10.000-T- www.bike-transgermany.de
2-giu-11 --- Austria-Schladming-A-Alpentour Trophy-245-8.750-T- www.alpen-tour.at
12-giu-11 --- Sardegna Rally di Sardegna-450-10.000-T www.rallydisardegnabike.it
23-giu-11 --- Polonia- Beskidy MTB Trophy-280-9.500-T-www.mtbtrophy.com
2-lug-11---Canada- BCB race www.bcbikerace.com
2-lug-11 ---Spagna - Transpyr -820-20.500 T- www.transpyr.com
3-lug-11 --- Austria Tirol Bike Rallye-361-8.480-T- www.transtirol-bikerallye.com
16-lug-11 --- Germania Bike Transalp-665-21.691-T www.bike-transalp.de
23-lug-11 --- Piemonte- Ironbike-650-22.000-T www.ironbike.it
24-lug-11 --- Polonia Sudety MTB Challenge-365-11.000-T- www.bikechallenge.pl
30-lug-11 --- Mongolia Mongolia Bike Challenge-1.400-14.000-T www.mongoliabikechallenge.com
3-ago-11 --- Francia- Transmaurienne-181-8.300-T- www.transmaurienne.com
7-ago-11 --- Canada-Transrockies-600-12.000-T www.transrockies.com
13-Ago-11---UK-Trans Wales www.mtbtransuk.co.uk
14-Ago-1---USA- Breck Epic www.breckepic.com
17-ago-11 --- Germania-Trans Schwarzwald-550-13.620-T-www.trans-schwarzwald.de
21-ago-11 --- Svizzera Maxim Mountain Rally-394-11.960-T www.mountain-rally.ch
27-Sep-11---USA Pisgah MTB Race www.blueridgeadventures.net
14-ott-11 --- Costa Rica- Costa Rica Trophy Bike-250--Twww.costaricatrophy.com
18-ott-11 --- Australia- Crocodile Trophy-1.242-12.770-T- www.crocodile-trophy.com
23-ott-11---Brasil- Brasil Ride http://www.brasilride.com/site/Home
2-nov-11 --- Costa Rica-Ruta Conquistadores-440-13.800-T- www.larutadelosconquistadores.com