venerdì 19 agosto 2011

BRECK EPIC 2011 stage 4 e 5


La quarta tappa “Aqueduct loop” è stata per me un piccolo calvario, mentre lo Zano era nella forma dei giorni migliori; al pronti-via abbiamo attaccato una salita a zig zag molto ripida dall'eloquente nome di Vomit Hill, già ai primi chilometri la fatica era molto superiore agli altri giorno e persino in discesa non avevo la solita fluidità e sicurezza; insomma per tutta la tappa (finora la più dura della Breck Epic) non ho fatto che trascinarmi sulle tracce del mio pard che saliva le varie Vomit Hill distribuite sui 67 chilometri del tracciato come se fosse ad una scampagnata.
Il percorso era qusi tutto tracciato su singletrack non estremamente tecnici ma cattivi con continue salite e discese tra i 2800 ed i 3100 metri di quota; vista la vicinanza con Breckenridge e Frisco, c'era molta gente a fare il tifo con grandissimo calore; un episodio curioso: ad un certo punto, mentre mi trascino su una salita, mi arriva a ruota un fustacchione in singlespeed e mi chiede se sono italiano, io, col poco fiato che ho in corpo, rispondo di si, al che il tipo, continuando a pedalare la sua bici ad una marcia su una salita impossible, inizia a raccontarmi delle sue vacanze italiane ed a chiedere consigli sulle donne, non so cosa avrà inteso dai miei monosillabi in espirazione, ma ho cercato di spiegargli che non me ne intendo molto, una provvidenziale discesa arriva in mio soccorso, lo stacco e posso continuare la mia espiazione senza distrazioni.
Per fortuna dopo sei ore e mezza raggiungiamo l'arrivo, nella miniera “Country Boy”, nonostante la giornata no abbiamo incrementato il nostro vantaggio sui quarti in classifa ed anche stasera saliremo sul podio di tappa.


Tappa numero 5, Wheeler Pass; è molto temuta dai concorrenti, anche Mike Mac, nella descrizione al briefing ne parla come di uno spauracchio; il motivo è semplice, si sale a 4000 metri di quota con una salita continua di 1200 metri di dislivello; personalmente le salite lunghe e continue sono le mie preferite (il male minore, diciamo) e la quota non mi affligge troppo.
Partiamo concentrati e tranquilli, il passo è regolare ed i primi 700 metri di dislivello li guadagniamo su una bella sterrata, poi un po' di sentiero pedalabile ed infine la spinta al Wheeler Pass: come sempre il serpente di persone che precede e segue è uno spettacolo, superiamo molte persone lentissime per la quota; alla cima un panorama stupendo che abbraccia il Lago Dillon, il Loveland Pass, Frisco ed ovviamente, Breckenridge; la discesa che ci farà perdere 800 metri è una vera rogna: ripida, con fondo sabbioso e rocce mobili appuntite, in alcuni punti anche veramente esposta, insomma il divertimento è rimandato, qui si deve stare attenti e basta, al fondo ci immettiamo su una pista ciclabile (l'unico tratto asfaltato in cinque tappe) di dieci chilometri, buona per tirare il fiato e nutrirsi; a Frisco dobbiamo pedalare ancora per 16 chilometri di singletrack bellissimo lungo un ruscello con salitelle tecniche ma mai lunghe, ponti in legno, tratti rocciosi, radici, toboga...una libidine che non fa sentire la stanchezza, quasi.
L'arrivo a Breckenridge è posto oggi sulle piste di sci, dove l'addetto al ristoro finale, il maestro di sci JJ ci fa trovare addirittura il gelato, come promesso ieri; oggi siamo andati molto bene e ci siamo goduti il percorso, io poi mi sono sentito davvero bene, anche perchè ho ritrovato la coccinella che Michele mi ha regalato.
Eccoci ai quasi 4000 metri del Wheeler Pass

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