lunedì 15 agosto 2011

BRECK EPIC 2011 stage1

8:10: scortati dalla classica macchina della polizia con albero di Natale sul tetto la prima tappa parte in perfetto orario, siamo circa duecento, la maggior parte dei concorrenti è del Colorado, poi ci sono Canadesi, Costaricani, Belgi e noi, che per l'occasione sfoggiamo un fantastico completo biancorosa molto italiano (ed ammirato).
La tappa di oggi è 64 chilometri e presenta circa 1900 metri di dislivello da scalare; la partenza è su strada asfaltata per un paio di chilometri, non vedremo più asfalto per tutto il giorno...
Raccontare nel dettaglio la tappa è impossibile, il percorso è talmente tortuoso ed arzigogolato che non sarebbe possibile fare una descrizione accurata; è un'alternanza di salite e discese tra i 3000 ed i 3500 metri di quota; all'inizio, nonostante un paio di giorni di acclimatamento, soffriamo davvero tanto, cerchiamo di salire regolari senza strappi, nei rari casi in cui dobbiamo forzare un po' per superare tratti particolarmente tecnici la quota si fa sentire; salite e discese si alternano regolarmente in un indescrivibile successione di difficoltà, il terreno è roccioso con tratti strettissimi, altri larghi ma ripidi e totalmente rovinati dall'acqua; le rocce sono appuntite e di dimensioni abbastanza preoccupanti, che qui chiamano “baby heads”; molti concorrenti sentono la quota più di noi e devono fermarsi a prendere fiato; noi godiamo degli spettacolari singletracks quasi pianeggianti che corrono lungo i fianchi delle montagne seguendo le linee di livello o che scendono con millle tornanti trtasformando cento metri di dislivello in tre chilometri di puro godimento; i ristori sono molto ben forniti, in più i nostri angeli custodi Pedro e Vanni forniscono un supporto extra davvero notevole.
Verso il chilometro 35 abbiamo un piccolo inconveniente: lo Zano, che mi segue in discesa, non vede una svolta e si fa un'escursione extra; i concorrenti che ci seguivano non l'hanno visto e con questa certezza mi avvio con calma al secondo ristoro, decido che, vista la sua superiorità in salita mi conviene guadagnare tempo ed aspettarlo quando lui non dovrà aspettare me...
In totale ha perso circa quindici minuti, sufficienti ai nostri concorrenti per il terzo posto per superarci e guadagnare un po', sulla salita finale, l'unica scorrevole della giornata, salgo tranquillo voltandomi spesso per vedere se il mio socio, che sta inseguendo come un pazzo, compare all'orizzonte, finalmente alla cima della salita ci riuniamo e ci lanciamo all'inseguimento lungo un falsopiano boscoso adattissimo al mio passo, proprio all'inizio del singletrack finale raggiungiamo e superiamo la coppia, nei successivi dieci minuti riusciamo ad infliggerne quattro di distacco, grazie ad un tracciato in discesa molto tecnico che finisce proprio sulla linea del traguardo; il nostro tempo è di 5 ore e 5o minuti, quasi il doppio del vincitore di tappa; ma come dice Pedro “noi facciamo un altro genere”.
non metto foto perchè la connessione è scarsa

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